Sulla manifestazione per la ricostituzione di Alleanza Nazionale

L’esecutivo politico del Partito Tradizional Popolare in merito alla manifestazione di Roma, in cui alcuni importanti esponenti della destra italiana hanno dato vita al progetto di ricostituzione di “Alleanza Nazionale”, esprime intanto le proprie felicitazioni per la riuscita della stessa e augura un buon lavoro al comitato organizzatore. Nonostante l’invito a partecipare rivoltoci dall’autorevole nostra amica senatrice Adriana Poli Bortone che ringraziamo, abbiamo deciso di non esserci, pur apprezzandone lo spirito. Continuiamo a ritenere essenziale riunire tutte le anime della destra sotto un’unica bandiera senza primazie di nessuno, nemmeno di chi come Fratelli d’Italia ha conquistato, anche col nostro apporto, 9 deputati nazionali però allo stato attuale  totalmente ininfluenti. Per questo crediamo che alle prossime elezioni europee sarebbe saggio non dividersi confluendo tutti in un unico soggetto unitario. Per questo lavoreremo in tal senso, non facendo mancare il nostro apporto sia ideale che elettorale tuttavia solo a chi in questo progetto si impegnerà con animo aperto e sincero senza acrimonia personalismi o arroganza.

Per un presente e un futuro luminoso – di Alessandra D’Aguanno

Ale.jpgOggi, sempre più giovani tentano con fatica di sopravvivere e di affermarsi all’interno di Partiti o movimenti,  animati dalla volontà di coltivare la propria passione per la sana Politica. Molti altri sono “delusi” da questo mondo e si allontano definitivamente. Altri ancora, invece, mantengono le dovute distanze senza mai accostarsi ad essa. 

Questo perché, quasi quotidianamente, si assiste a scenari politici scandalosi, caratterizzati da indecenti alleanze e da governi tecnici cui al potere vi sono uomini non eletti dal popolo sovrano. 

Leggiamo continuamente di degeneranti situazioni di gossip che fanno parlare della classe dirigente italiana non per le loro “gesta” ma per i fatti e i misfatti delle loro vite private, di incresciose inchieste su tesorieri e segretari di partito che rubano i soldi dei tesserati per pagarsi le vacanze o le case da nababbi, di esponenti delle istituzioni democratiche che hanno la presunzione di abolire diritti sacrosanti per autotutelarsi e tanto altro ancora…

A seguito di tutto ciò, in cui la politica non viene più intesa nei suoi termini più nobili di “missione e servizio” nei confronti della comunità, questi giovani si scoraggiano ed hanno poca intenzione di intraprendere questo percorso che non sembra essere più formativo culturale  e sociale. Mi chiedo, come dargli torto?

Ebbene, bisogna ringraziare tutti coloro che, in questi anni, sono stati e continuano ad essere al potere, se il suo esercizio viene pensato come  quello “della convenienza, della poltrona e degli interessi personali”.

“Nulla rivela meglio il carattere di un uomo quanto il suo modo di comportarsi quando detiene un potere sugli altri”, sosteneva Plutarco. 

Da giovane, già impegnata in ambito istituzionale, capisco benissimo le loro perplessità riguardo a questo momento di crisi morale che stiamo attraversando, ma credo che ci sia fortemente bisogno di un cambio generazionale affinché la situazione possa migliorare. Si sente la necessità, infatti, di buone e nuove personalità, non impregnate da tutto questo marciume, per innovare la Politica stessa.

È arrivato il momento di prendersi il campo con coraggio passione e determinazione, per giocare la partita da titolari e non più da spettatori inermi, per il Bene Comune. Solo in questo modo, si può provare a vincere contro questo tipo di politica asfittica incapace ed inefficace, per iniziare a sanare il periodo difficile che stiamo attraversando. È questa l’ ora del confronto, di dare voce alle buone idee, di sentirsi parte integrante del contesto in cui si vive, di essere intransigenti principalmente con se stessi, iniziando a delineare nuovi orizzonti fondati sulla nostra tradizione romana e cristiana mediterranea ed europea.

“La vita è nel movimento” diceva Aristotele e tutto scorre, senza dimenticare però, la nostra storia, le nostre radici, e la profonda cultura umanistica presupposto del vero Occidente per un presente e un futuro luminoso.

 

 Alessandra D’Aguanno 

Intervento del segretario Nino Sala alla prima assemblea federale del Movimento Sociale d’Azione

Oggi il nostro segretario Nino Sala è intervenuto alla affollata assemblea federale del Movimento Sociale d’Azione a Palermo nella quale, oltre a portare il saluto del Partito Tradizional Popolare, ha delineato anche i futuri scenari politici verso cui ci stiamo fattivamente muovendo. E’ stato un momento importante, ben organizzato e ricco di spunti e contenuti, un vero plauso va a tutti i dirigenti ma in particolar modo a Giuseppe Talluto. Sono intervenuti: Maria Russo, Maurizio Cimò, Gabriele Savoca, Emanuele Cocchiara, ha moderato Giuseppe Talluto. Presenti in sala diversi esponenti della politica locale come il nostro amico Paolo Martorana sindaco di Ficarazzi e il presidente della Virtus Giuseppe Mauro Conigliaro. Ci auguriamo di continuare il percorso iniziato con sincera disponibilità con tutti gli aderenti e simpatizzanti del MSA. Auguri e buon lavoro.
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La storia dell’evo cristiano, tra reale e artificiale – di Piero Vassallo pubblicato su Riscossa Cristiana

Un intrigante saggio di Tommaso Romano 

Qualificato studioso e impavido testimone della tradizione cattolica, il palermitano Tommaso Romano è apprezzato, oltre che per l’eleganza della scrittura, per l’equilibrio delle sue analisi e per l’originalità delle sue proposte. La sua più recente fatica, il saggio “La radicale antitesi tra reale e artificiale”, pubblicato nel numero 79 (gennaio-agosto 2013) della rivista “Spiritualità e letteratura”, ad esempio, solleva contro il pensiero post-moderno obiezioni indenni dalla pretesa, avanzata dai banditori di un ozioso e imparruccato passatismo, “di difendere acriticamente l’intero Ancien Régime” e di nascondere “la mondanizzazione del potere o degli stessi singoli esponenti della Chiesa Cattolica”Romano è consapevole che il mondo moderno, il cui inizio era, per astratta convenzione, stabilito nel giorno della scoperta dell’America, è finito nel 1989, sotto le macerie del muro di Berlino. Di conseguenza Romano afferma la necessità di riconoscere la svolta epocale e di aggiornare il giudizio sul mondo moderno, che si è intanto ridotto alle ultime e crepuscolari suggestioni, che trasmettono cascami e frattaglie delle ideologie ai fautori della depressione relativista, che colora di grigio l’età contemporanea. Dissolta la minaccia delle rivoluzioni concentrazionarie, nel nuovo orizzonte si profila la minaccia delle utopie negative, “miti senza relazione, incapacitanti simboli posti a rappresentare l’astratto e l’irreale, elaborazioni umane con pretesa di assolutezza, filosofica e antropologica, che hanno generato (e non certo soltanto dalla fine del Medio Evo) irreali sogni di potenza, domini antiumani, autoritarismi senza fondamento nell’autorità legittima, anarchia teorica e nichilismo pratico, ateismo diffuso, relativismo, indifferenza”. Ora non è pensabile affrontare l’emergenza causata dalle utopie negative e dal loro codazzo di sciagure senza un progetto indirizzato a rinnovare le regole dell’indagine sulle cause profonde dell’eversione. Romano, pertanto, propone, quale chiave di la lettura della storia inclinata alla catastrofe post-moderna, un detto del cristiano libertario Valerio Pignatta – “Il Cristianesimo di Gesù non ha niente a che vedere con il cristianesimo della chiesa”. Secondo Romano la tendenza libertaria a interpretare il Vangelo secondo i personali desideri, inclinazione già presente quando Cristo era nel mondo, “è un fiume carsico che in nome della purezza evangelica, ha rifiutato costantemente il concetto stesso di tradizione, sacralità, autorità, obbedienza e di gerarchia, promuovendo una lunga incubazione che ha prodotto tanto le piccole chiese e comunità religiose medievali, quanto taluni sintomi che hanno poi generato ai grandi scismi della Chiesa Cattolica, a cominciare dall’Ortodossia dopo il primo millennio e con l’affermarsi dei profeti dell’utopia del mondo nuovo e i loro predicatori sempre però connotati dallo spirito rivoluzionario, a volte con caratteristiche spiccatamente politiche, non sempre di matrice gnostica, anche se l’approdo alla logica di capovolgimento della realtà naturale è stato, comunque, convergente“. Gli storici delle eresia e i compilatori dei tossici effetti dell’errore, pertanto, non devono limitarsi all’elenco delle contaminazioni pagane, che, lo ha dimostrato un discepolo di San Policarpo, Sant’Ireneo da Lione (130-202 d. C.), hanno ispirato i banditori dello gnosticismo, ma indagare seriamente le fantasie ispirate da una lettura ribellistica e anarcoide del Vangelo. Quale esempio di interpretazione erronea della Sacra Scrittura, Romano cita due testi di Tertulliano, il De corona e il De idolatria, nei quali si afferma (in aperto contrasto con la sentenza paolina, Non est potestas nisi a Deoche le leggi civili “sono esclusiva opera degli uomini e che nessun fondamento ha il diritto divino invocato dai governanti”.  E’ evidente che, a differenza della suggestione gnostica, il libertarismo, circolante in ambienti clericali antichi e moderni, non ha origine dal pensiero pagano ma dalla incontrollata fantasia dei fedeli.  Di qui la puntuale analisi degli errori generati dalla superficialità clericale e l’impietosa denuncia dell’alluvione progressista, che ha avvelenato la stagione del post-concilio. La lettura del testo di Romano costringe a riflettere sulla fragilità dei giudizi improvvisati dai fedeli, dai sacerdoti e dai teologi che desiderano piacere al mondo piuttosto che obbedire allo Spirito Santo. A conferma della fragilità degli uomini di Chiesa, Paolo Pasqualucci ha rammentato che sono state giudicate eretiche e ritrattate perfino le opinioni personali di alcuni pontefici romani.  La resistenza all’errore post-moderno, di conseguenza, deve conoscere e contrastare, insieme con le ricorrenti suggestioni gnostiche, anche i cedimenti  autarchici dei pensatori cattolici, laici (ad esempio Jacques Maritain) e clericali (ad esempio Karl Rahner). Senza una tale estensione dello sguardo critico il contrasto cattolico all’errore post-moderno arretrerebbe sulle linee di un trionfalismo senza altro fondamento che l’attribuzione dell’infallibilità alla chiacchiera dei teologi di giornata.

 

Nota del segretario Nino Sala sulla strage di Lampedusa

Il Segretario federale Nino Sala ha diramato sul suo blog la seguente nota che come dibattito all’approfondimento dei temi pubblichiamo. 

L’ennesima strage di immigrati clandestini a Lampedusa è figlia di tre modi di pensare e agire sbagliati: la modernità, la demagogia e il buonismo.

La modernità che è l’essenza ontologica del male che attraversa la nostra esistenza terrena negli ultimi tempi, che pone la cultura del profitto a tutti i costi, unitamente ad una dose massiccia di edonismo sfrenato, l’esaltazione della desacralizzazione di ogni aspetto della vita e la lotta contro ogni forma di tradizione e spiritualità superiore come fondamento di ogni azione sia pubblica che privata, consegnando a noi occidentali e a coloro che ci guardano al di la delle acque in Africa, un modello di società fondata sul consumismo senza limite e su un’idea artefatta di felicità esclusivamente materiale.

La demagogia di chi continua a invitare con gesti e parole una massa enorme di persone affamata dalle multinazionali che nei loro paesi di origine li defraudano di tutto, dalla terra coltivabile acquistata a poco e sfruttata al massimo, strumentalizzata dalle industrie di armi che alimentano e fomentano guerre inutili e sanguinarie e schiavizzata dalle mafie finanziarie che sulla pelle di tutti i popoli del mondo costruiscono fortune immense. In Italia poi abbiamo oltrepassato ogni decoroso limite alla oclocrazia (la sistematica manipolazione delle masse), sia con la continua propaganda sullo IUS SOLI di chi continua a teorizzare sui grandi media che sia possibile e vicino il riconoscimento per coloro che nascono sul nostro territorio della cittadinanza italiana e quindi europea, cosa per altro accade nel mondo solo in 30 stati su 194 e quasi tutti sul continente americano. Gli stessi soggetti se ne infischiano delle condizioni di irricevibilità di tale proposta sia dal punto di vista dell’identità e della cultura del paese ricevente, che ne verrebbe ulteriormente sconvolto, sia dei risvolti economici e politici i cui effetti catastrofici è difficile prevedere. A tutto questo si è aggiunto il vescovo di Roma, Francesco, che con la sua visita a Lampedusa ha lanciato il messaggio agli africani che l’Italia e l’Europa possano accoglierli e che clandestinamente e quindi illegalmente possono tranquillamente arrivare sulle nostre coste. Persino il celebre economista americano Edward Luttwak, ha contestato allo stesso Francesco che questo strizzare l’occhio ai disperati che si affollano sulle coste magrebine pronti a salpare per l’Italia è sbagliato e pericoloso. Invece bisognerebbe pensare a come evitare che dalla Libia e dalla Tunisia partano questi vascelli fantasma carichi di esseri umani anche con operazioni concordate e mirate. E poi perchè il vescovo di Roma grida “vergogna”? e verso di chi? l’Italia come la Sicilia e Lampedusa è sempre stata pronta a soccorrere, a differenza di altri stati, ad aiutare e a concedere anche cristiana sepoltura a tutti gli irregolari recuperati in mare. Perchè non fa lo stesso la sua chiesa, aperta a quella cultura della modernità che tanto gli piace e trasforma i giardini vaticani, i conventi e i palazzi vescovili in una grandi tendopoli? perchè deve gravare solo sulla nostra nazione questo problema di immigrazione clandestina e illegale e non anche sulle sue casse? Predicare è facile agire molto meno.

Infine il buonismo: stomachevole pratica politica per cui si cerca a tutti i costi di sembrare buoni, anche contro ogni principio di buon senso, e pur di conquistarsi un articolo sui giornali o 10 secondi nei TG nazionali si fanno dichiarazioni pietistiche che continuano ad alimentare le speranze dei disperati che sperano di conquistarsi l’ultimo scampolo di felicità in formato hi tech.

In conclusione, credo che gli stati europei e l’intero occidente debbano ripensare totalmente le politiche dell’immigrazione, impedire lo sradicamento dei popoli tutelandone tradizione e cultura, modificando il proprio modello di sviluppo rendendolo compatibile e dimensionato sulle risorse territoriali reali, solo così, mettendo sopratutto al bando modernità, demagogia e buonismo ma anche uno sterile pauperismo dilagante figlio anche di una visione neo marxista e della teologia della liberazione, che sembrava seppellita e che invece come ogni fenomeno modernista non adeguatamente estirpato riaffiora con maggiore forza anche in condizione di eterogenesi dei fini, in questi ultimi tempi invocato come prospettiva esistenziale, potremo gestire emergenze e problematiche difficili e credere in un futuro prospero, in cui tutti diventino proprietari e non proletari, benestanti e non poveri, italiani ed africani che siano.

 Nino Sala

Il governo Crocetta? un epilogo scontato e l’opposizione dorme.

images?q=tbn:ANd9GcT5lIskLDZzexr4tP5t9-33cPJBh8GaOd_md-5muJ6mQrnims0oSwL’epilogo del governo Crocetta mette in risalto due aspetti: il primo è il doppio fallimento del PD siciliano che decide di appoggiare Saro da Gela e poi perdendone il controllo lo scarica miseramente, il secondo è lo sfascio di un opposizione che se avesse seguito la nostra iniziativa sul “governo ombra” oggi si troverebbe una valida alternativa da mettere in campo contro la sinistra destrutturata e minoritaria al potere in Sicilia. A questo punto sarebbe giusto verso i propri elettori portare in aula una mozione di sfiducia formale, più che cercare compromessi indecenti, come qualcuno sembra cominci a fare. Meglio le elezioni che squallidi accordi di palazzo!

Appello ai conservatori americani: fermate il progressismo guerrafondaio che vuole bombardare la Siria

1240376_10151833062252370_780863806_n.jpgCari amici conservatori americani, facciamo appello a voi perché non cadiate nella trappola ordita dai progressisti di Obama, e fermiate la follia di chi in nome dell’umanità è già pronto a bombardare il popolo siriano. Abbiamo già visto cosa hanno prodotto le scellerate azioni militari in Libia ed in altri posti dove sono state effettuate: caos, rivoluzione e stragi di innocenti. Il Popolo Siriano ha diritto all’autodeterminazione senza dover temere per questo una pioggia di missili sulla propria patria. Condividiamo ciò che ha detto il papa, queste guerre servono solo a vendere armi alle multinazionali del crimine nel mercato clandestino. Siate coraggiosi e dite apertamente no a questa inutile guerra. Appoggiamo per questo la campagna contro l’intervento in Siria del senatore Rick Santorum presidente di Patriot Voices.

Crocetta:indietro tutta

images?q=tbn:ANd9GcTcMc1465efF2UvzLRm4bvAYnk76AvK80Pu6z69lLfWGoIaQpYsAnche sull’aumento dell’Irpef Crocetta, presidente della regione siciliana, ha fatto l’ennesima marcia indietro, testimonianza del fatto che è tutto un continuo annunciare iniziative prive di effettivo fondamento e sostegno. Ma la cosa che ci fa riflettere ancora di più è l’assenza di un opposizione coesa, seria e compatta di centrodestra che sappia mettere in evidenza le contraddizioni di un presidente che è minoranza fuori e dentro il parlamento.

Nino Sala segretario del Partito Tradizional Popolare