Signori e Signore, Palermitani e Siciliani… di Marcello Scurria

Signori e Signore, Palermitani e Siciliani…

Ecco. Vorrei che un discorso  pubblico possa iniziare così alla televisione di Stato, come dovrebbe essere nel rispetto dell’Autonomia siciliana e come noi del Partito Tradizionale Popolare ci auguriamo avverrà se si ripristina il sacrosanto spoglio proporzionale.  Il più affidabile riscontro che la democrazia può assicurare all’elettorato chiamato a farsi rappresentare.  Questa legge elettorale va cambiata! Come è urgente abrogare quel doloso esempio di (ormai ovvia) inciviltà istituzionale che è il “finanziamento pubblico dei partiti”. In ogni caso, in nome della democrazia, è doveroso abbassare il tetto dello sbarramento all’ingresso dei partiti nel Comune di Palermo e nell’ARS. “Dentro” l’Assemblea Regionale Siciliana, “dentro” il comune, dato è diritto dei siciliani non essere strozzati o raggirati da coalizioni portate al potere da una ingenua (c’è chi dice “stupida”) aritmetica utile a un “governement” sistematicamente (e scientificamente: ecco l’aritmetica) dedito alla inamovibilità e alla personale ricchezza dei deputati.  Come sapete,  i membri dell’ARS, sono titolati “onorevoli deputati”.  Noi, del Partito Tradizional Popolare raccogliamo l’eredità di uno status quo di fronte al quale non siamo nè sordi, nè muti, nè ciechi. La nostra vocazione politica ama questa terra e quanto di uomini e cose essa contiene. La Sicilia stessa, è contenuta nel Mediterraneo;  prova che i siciliani non sono nel contenitore della dogmatica globalizzazione la quale, per l’ignavia e la presunzione occidentale che ha condiviso con il resto del mondo (remotamente ricco e industrializzato) l’ipnotica convinzione di essere infallibili, da circa dieci anni fa cantare miseria a tutta la Sicilia, a tutta l’italia, a quasi tutta l’Europa. La Germania non  fa parte del disastro, perché l’Eurozona ha provveduto a sostenere l’integrazione di decine di milioni di tedeschi nella geografia nuova  e politicamente coesa dopo la caduta del Muro di Berlino. L’inghilterra naviga in acque migliori, perché ha dichiarato la sua estraneità all’Euro. Ciò che è stato del Patto di Stabilità, non ha avuto la lungimiranza di prevedere la Banca Centrale Europea garante dei dissesti dei paesi membri. L’abbiamo sentito dire milioni di volte con la retorica di una cronaca che fa bere l’oceano alla formica per scoprire che l’acqua è salata. Tutte le Banche Centrali di una carriera internazionale, su questa terra hanno previsto che fossero garanti dei capitali membri. Che strana dimenticanza! Dunque, un ruolo naturale come quello della Federal Reserve americana, disillusa per oltre un quinquennio nell’ostracismo all’invasione oriantale, seppure la politica del credito a bassissimo interesse fosse stata la soluzione più giusta e coerente da percorrre economicamente per lo sviluppo e la tenuta del PIL di tutti i paesi  industrializzati. Ora, tornando a noi, costoro seduti  sugli scranni dell’Assemblea Regionale Siciliana, stanno facendo lo stesso identico errore di sottovalutare l’ingerenza del Presidente del Consiglio che apre in chiave di basso lo spartito di uno sconcerto sconcertante da fare insieme a un governatore quaqquaraqquà (chi può negare che siamo al quinto ribaltone e al ventesimo rimpasto?) che assevera il sostegno economico alle cause siciliane per sottendere all’accusa che siamo costosi, troppo per lo spending  rewiev, costipato fino al rischio di inconcludenza per il pernicioso costume di essere un’ Isola indegna dell’autogestione. In parole pittoresche un’ Autonomia senza le palle .  «Cosa vuoi fare»  chiede il governo nazionale a Lombardo  «spiegare al pidocchio la tosse che ha?»

Purtroppo, ma  sarebbe doloso non ammetterlo, il malgoverno trentennale ha reso la Sicilia tristemente famosa per i primati nell’assistenzialismo e parassitismo.  Ciononostante, è doveroso ricordare che questo è doppio gioco. E’ bene avvertire, che affidare all’Italia la Sicilia e l’Autonomia alla sua implicita autodistruzione, equivale al disconoscimento dell’Ombelico, corrisponde alla consunzione della Magna Carta, significa tradire lo Statuto Siciliano e il suo reale potenziale anticrisi contro la destabilizzazione e il vanume di programmi nazionali inquinati da molti e remunerativi compromessi. Il governatore dai mille colori, Raffaele Lombardo, già aspramente criticato dal Partito Tradizional Popolare in costanza di campagna elettorale, che riceve una lettera dal Presidente del Consiglio prof. Mario Monti, non è invitato alla cena di una cerimonia, bensì è cooptato nella dissimulazione dell’Autonomia Siciliana già instradata nel viatico del suo completo disfacimento. Basta. Noi l’abbiamo capito. Noi siamo certi che lo spread non si abbasserà perché la subodorazione è un processo intellettuale che ascende in solidarietà, ma non può essere economicamente operativo. Il fatto è che, lo spread, per abbassarsi definitivamente e finire di giocare a rimpiattino, per smettere la perniciosa altalena al rialzo, ha bisogno della certezza che a fare le cose per bene non sono soltanto pochissimi in buona fede come il senatore Silvano Moffa, ma che tutto il parlamento italiano, cioè camera e senato, deve contribuire con un esempio esemplare al risanamento dell’erario italiano sovvertendo la condizione di consesso privilegiato,  in regime di concreta solidarietà  sociale, riducendo e ridimensioando non solo i favolosi stipendi dei parlamentari e dell’indotto, ma anche rinunciando a molti lucrosi privilegi che costano ai cittadini italiani, già suicidi e già tartassati, migliaia di miliardi di euro correnti di spese [fisse].

Che la finissero, insomma, di fare i bastardi e che si vestano, finalmente, del tricolore e delle Tre Gambe.

Grazie per l’attenzione.

Signori e Signore, Palermitani e Siciliani… di Marcello Scurriaultima modifica: 2012-07-27T23:56:00+02:00da torreecorona
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