Resoconto degli incontri tenuti a Roma in vista delle prossime elezioni nazionali dal segretario Nino Sala

In questi giorni il segretario federale Nino Sala è stato a Roma per stabilire le linee guida delle future alleanze in vista delle prossime elezioni nazionali e nell’ambito dei possibili accordi di lista si è incontrato con il segretario nazionale della Fiamma Tricolore on. Luca Romagnoli, al quale ci legano sinceri sentimenti di stima ed amicizia e con l’on. Giorgia Meloni fondatrice di Fratelli d’Italia. Importante sono stati i colloqui con gli amici Silvano Moffa capogruppo di Popolo e Territorio, Paolo Grimoldi deputato della Lega Nord e Fabrizio Lastei responsabile di Militia Christi. A breve la nostra direzione federale sarà convocata per decidere quale scelta operare in questa tornata elettorale nel rispetto delle idealità e delle finalità che contraddistinguono la nostra azione politica.

Resoconto degli incontri tenuti a Roma in vista delle prossime elezioni nazionali dal segretario Nino Salaultima modifica: 2013-01-07T09:32:00+01:00da torreecorona
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2 pensieri su “Resoconto degli incontri tenuti a Roma in vista delle prossime elezioni nazionali dal segretario Nino Sala

  1. La politica è divenuta una cosa soltanto sporchissima. Molto prima dell’euro era già una sentina bastarda; nè l’Italia, nè gli italiani, né interessi pubblici, bensì egolatria, mitomanìe, poteri antisociali. Ora, lo scandalo per la gestione del finanziamento pubblico ai partiti risolve decenni di autodistruzione italiana nell’epilogo di un capro espiatorio. La perversione del politico si è fatta scienza, tra loro impera il carisma di una dottrina diabolica. La rivoluzione culturale (noi non siamo nè violenti, nè dogmatici stragisti) deve ancora cominciare, la verità è degna e tuttavia matura per un anno zero. Si comincia togliendo i privilegi ai deputati e sanatori e abolendo il finanziamento pubblico ai partiti. Le prossime elezioni catafratte all’interno di questo sistema cogente, sono un’altro grande inganno, sono la prosecuzione del medesimo dolo sociale. Invece, abbiamo bisogno delle virtù, dei valori che furono del mito e dell’umanità che ha dato senso alla vita, come le tradizioni e il genius loci danno senso ai territori e alle etnie. Il politico di oggi, famoso, ricco ma sprovveduto com’è, malgrado tutto sopravvive. Il mondo è infilato in un braciere infernale che non serba neanche il ricordo della perfezione e del benessere che non sono disponibili all’offerta mercantile, ma solo e soltanto alla propaggine di una condizione umana e del suo allestimento. Tutto il clamore che ci è possibile fare, ma soprattutto quello che frattanto ci avvolge come un branco di sardine in fuga dalla voracità dei tonni, è già nel pattume delle cose irrilevanti o inconcludenti perché la politica dei politici attuali non parla gli argomenti che non sono del potere sperimentato e non sogna la filantropia, odia la cultura e invidia la ricchezza fine a se stessa. Dunque, la vera rivoluzione è quella di dare “nuovo” senso alle parole, quasi che la politica fosse una poesia, un modo di credere nell’essere sociale e non nella fede al portafoglio. Nulla è sacro a chi pensa con sacralità, e a tutti gli uomini politici di questo reame augusteo, manca la sacralità dell’agnosticismo. Quando non c’è agnosticismo o si ravana nel fondo di un barile, allora l’ attitudine del politico risponde alle sue personali esigenze di megalomane. E per concludere, sottolineo che sono un libero scrittore, non sono un prete. Io ho preso le distanze da chiunque abbia spento il cervello. Siamo in questo stato per colpa loro, di chi lavora per farsi nobilitare senza dare un senso o uno scopo alla propria individuale intelligenza. Grazie per l’attenzione, Marcello Scurria

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