Il segretario federale del Partito Tradizional Popolare Nino Sala ospite domani a “7 in punto”

Il segretario federale del Partito Tradizional Popolare Nino Sala sarà ospite domani mattina presso gli studi della trasmissione “7 in punto” condotta da Carmen Di Gloria.
La puntata, in diretta, andrà in onda su Tele Rent – 7 Gold dalle 7,00 alle 8,30 con diffusione regionale.
Grazie per l’attenzione
L’Ufficio stampa del Partito Tradizional Popolare
Marianna La Barbera

Il segretario federale del Partito Tradizional Popolare Nino Sala ospite domani a “7 in punto”ultima modifica: 2011-04-13T20:01:59+02:00da torreecorona
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3 pensieri su “Il segretario federale del Partito Tradizional Popolare Nino Sala ospite domani a “7 in punto”

  1. non sono assolutamente d’accordo sul “siciliano a scuola” ci sono in sicilia mille ulteriori priorita’ piu’ importanti da risolvere. vanno invece a nino sala i miei migliori auguri per la trasmissione.

  2. Il siciliano a scuola è una storia infinita. Non esiste premeditazione contro nessuna congettura, ma l’interesse alla storia e alla tradizione popolare, ritengo, passa anche dal linguaggio. Come mi succede di studiare o di ascoltare, la lingua-linguaggio è un processo molto complesso del quale perdimao coscienza empirica per via della diluizione dei tempi che caratterizzano le variazioni di stile, di significato, di coniugazione quant’altro. La nemesi non è soltanto teatrale. Tuttavia, per quanto realistico, è un intrudere nel territorio e nel pensiero dalle caratteristiche e spesso anche dai connotati impersonali. Una tale immaterialità è proprio ciò che interessa all’insegnamento nella scuola del siciliano. Non è certo questione di tempo; piuttosto pensiamo a quanta semantica è irriducibile alla gnosi o alla icastica. La tradizione è storia, la lingua la fa. Noi siamo autonomi e la tradizione non una poplarità italiana, ma un modo di “essere isola”
    A presto, Marcello Scurria

  3. Il siciliano a scuola è una storia infinita. Non esiste premeditazione contro nessuna congettura, ma l’interesse alla storia e alla tradizione popolare, ritengo, passa anche dal linguaggio. Come mi succede di studiare o di ascoltare, la lingua-linguaggio è un processo molto complesso del quale perdimao coscienza empirica per via della diluizione dei tempi che caratterizzano le variazioni di stile, di significato, di coniugazione quant’altro. La nemesi non è soltanto teatrale. Tuttavia, per quanto realistico, è un intrudere nel territorio e nel pensiero dalle caratteristiche e spesso anche dai connotati impersonali. Una tale immaterialità è proprio ciò che interessa all’insegnamento nella scuola del siciliano. Non è certo questione di tempo; piuttosto pensiamo a quanta semantica è irriducibile alla gnosi o alla icastica. La tradizione è storia, la lingua la fa. Noi siamo autonomi e la tradizione non una poplarità italiana, ma un modo di “essere isola”

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