Mozione di Antonino Sala all’assemblea della Fondazione Alleanza Nazionale

Cari amici, domani all’Assemblea dei partecipanti di diritto e degli aderenti alla Fondazione Alleanza Nazionale a Roma, Antonino Sala presenterà una mozione con la quale chiede che i componenti del comitato scientifico e culturale e il suo presidente Marcello Veneziani siano ammessi quali membri effettivi nella stessa assemblea potendo così dare un effettivo contributo di proposta e dottrinale nell’ambito della stessa Fondazione. Di seguito trovate il testo integrale già depositata presso la segreteria della Fondazione.

ASSEMBLEA FONDAZIONE ALLEANZA NAZIONALE

3 – 4 ottobre 2015

 

 MOZIONE

 L’Assemblea dei partecipanti di diritto e degli aderenti alla Fondazione Alleanza Nazionale, costatato che con la fine dell’esperienza politica di Alleanza Nazionale si è assistiti alla diaspora delle anime della destra italiana dal punto di vista politico e che comunque nel sentire di una parte del popolo Italiano i valori, i principi e le istanze portate da Alleanza Nazionale restano ancora valide e percorribili anche sulla base della non dimenticabile storia ed esperienza del Movimento Sociale Italiano, e che, pur in presenza di numerose intelligenze sul piano culturale, manca un progetto metapolitico organico e compiuto sul futuro non solo della destra, ma nel suo complesso dell’Italia che possa rappresentare il faro per una formazione politica richiamantesi ai valori della Tradizione e della radici spirituali del Popolo Italiano

 e visto che la Fondazione Alleanza Nazionale, attraverso i suoi organi deliberativi, ha recentemente deciso di istituire un Comitato Scientifico e Culturale presieduto da Marcello Veneziani e formato da esponenti che dichiaratamente si ispirano ai principi presenti nello statuto della stessa fondazione che affondano le loro radici nella storia della destra italiana, per dotarsi di uno strumento di proposta e promozione di iniziative di alto profilo formativo e divulgativo ma anche di orientamento culturale ed dottrinale

 delibera di ammettere i componenti il Comitato Scientifico e Culturale ed il suo presidente Marcello Veneziani quali membri effettivi dell’Assemblea dei partecipanti di diritto e degli aderenti.

Antonino Sala

Adesione alla V Marcia per la Vita

Una rappresentanza dei “i Tradizionalpopolari”, parteciperà alla V edizione della Marcia Nazionale per la Vita a Roma, che partirà alle ore 14.00 di Domenica 10 maggio, da Via della Conciliazione, per concludere il suo percorso alla Bocca della Verità. “E’ un dovere testimoniare davanti a Dio e agli uomini la Sacralità della Vita, che oggi va difesa dalla crudeltà di una modernità sfacciata e senza scrupoli che spesso uccide in nome di un falso progresso sociale paravento dell’antiumanità. Per queste ragioni saremo in piazza con le molte associazione pro life che ogni anno organizzano questa straordinaria manifestazione di amore per la Vita.”

L’ultimo saluto a Ettore Maltese: politico e uomo coerente e coraggioso della destra palermitana

EttoreEsprimiamo tutto il nostro cordoglio per la scomparsa di Ettore Maltese, per tanti anni segretario provinciale e consigliere comunale dell’MSI prima e di Alleanza Nazionale dopo a Palermo. L’ho abbiamo apprezzato sempre per la coerenza, la competenza e la passione verso la sua città, che ha servito con dignità ed onore da esponente della destra nazionale in consiglio comunale. E’ stato un punto di riferimento per coloro che si avvicinavano alla politica cittadina, di lui ricordiamo l’ironia pungente che spesso sfoderava contro i suoi avversari di allora, come l’attuale Sindaco di Palermo, che oggi ne hanno ricordato la figura e il coraggio mostrato nei difficili anni della persecuzione verso gli esponenti del MSI mantenendo sempre la barra dritta senza cedere alle facili lusinghe del potere dominante di allora. Alla famiglia vanno le nostre sentite condoglianze. Infine ricordiamo che era stato presente al nostro congresso fondativo al Grand Hotel delle Palme il 30 gennaio 2011 e per questo lo abbiamo ringraziato pubblicamente. Con Lui viene a mancare a Palermo e alla destra un pezzo di storia importante.

Tommaso Romano, Antonino Sala e tutti gli amici Tradizionalpopolari.

La camera ardente, allestita oggi pomeriggio a Villa Niscemi, rimarrà aperta anche domani dalle ore 08.00 alle ore 10.00. Dopo la salma sarà traslata presso la Chiesa di S. Luisa de Marillac, in via Franz Listz, 63, per i funerali.

L’eurodeputato Mario Borghezio per Ida Magli Presidente della Repubblica

Pubblichiamo la parte dell’intervista rilasciata dall’europarlamentare Mario Borghezio nella quale afferma che come candidato alla Presidenza della Repubblica Italiana sosterrebbe Ida Magli.

A titolo puramente personale, penso a una figura di grande prestigio e di grande coraggio. Dopo i fatti di Parigi il nome che mi viene, non essendo più in vita Oriana Fallaci, è quello di Ida Magli che rappresenta la continuità con il pensiero coraggioso della grande scrittrice. La Magli è una figura femminile importante, che ci qualifica anche a livello internazionale per lo spessore della sua cultura e soprattutto, è una persona coraggiosa che ha manifestato e continua a manifestare la sua profonda partecipazione al sentimento e alle idee, ai valori che caratterizzano il nostro popolo. Oggi c’è bisogno di un presidente della Repubblica che rappresenti e difenda la nostra identità, non un sotto-prodotto degli inghippi della vecchia logica partitocratica”

On. Mario Borghezio

Ida Magli Presidente della Repubblica Italiana

Un comitato composto da uomini e donne libere, professionisti, docenti ed imprenditori di ispirazione culturale Tradizional Popolare i cui portavoce sono Tommaso Romano e Antonino Sala chiede a tutte quelle forze politiche che rivendicano con forza i valori dell’identità, della sovranità nazionale sia istituzionale che monetaria, di votare come Presidente della Repubblica Italiana Ida Magli.

Una donna affermata sia come antropologa che come apprezzata scrittrice, che nei suoi saggi ha sempre valorizzato l’Italia ed esaltato la straordinaria civiltà italiana, e che peraltro si è sempre schierata sin dall’inizio contro questa Europa dei burocrati e della finanza senza radici e tradizione.

Speriamo che questo appello sia raccolto da tutti coloro che sentono come primo impegno morale e politico la palingenesi degli Italiani anche in riferimento alle emergenze internazionali che necessitano di una chiara risposta identitarià.

Proposta di Legge d’iniziativa del deputato Paolo Grimoldi “Disciplina dell’araldica privata” ideato da Antonino Sala e Tommaso Romano

Cari amici abbiamo il piacere di informarvi che grazie all’onorevole Paolo Grimoldi deputato della Lega di Salvini, è stata depositata una importante Proposta di Legge per la ”Disciplina dell’araldica privata” N. 2692 il 30.10.2014 a sua firma, ideato da me e da Tommaso Romano, peraltro anche citati nel preambolo della stessa legge con la speranza di poter tutelare gli stemmi araldici delle famiglie italiane ma anche con l’intento di riappropriarci come Italia di una storia e di una tradizione che in altre nazioni è ampiamente valorizzata come patrimonio culturale.

Ringraziamo pertanto l’amico Grimoldi sempre pronto a recepire le nostre iniziative. Infine vi invito a leggere il testo che pubblico qui di seguito.

CAMERA DEI DEPUTATI N. 2692

PROPOSTA DI LEGGE
d’iniziativa del deputato GRIMOLDI
Disciplina dell’araldica privata
Presentata il 30 ottobre 2014

ONOREVOLI COLLEGHI! — Con la presente proposta di legge si intendono attribuire all’Ufficio del cerimoniale di Stato e per le onorificenze, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, le competenze per la registrazione e per la protezione degli stemmi e delle armi familiari sia di antico uso che di nuova costituzione, che rappresentino la persona o la sua famiglia, come già avviene in altri Stati, in linea con la tradizione della tutela della memoria storica e culturale delle famiglie e alla luce di quanto asseriscono gli illustri cultori e studiosi della materia, i professori Tommaso Romano e Antonino Sala.
Inoltre ciò comporterebbe un notevole introito per le casse dello Stato, in quanto la procedura di registrazione sarebbe effettuata da un Ufficio già esistente e le eventuali spese sarebbero poste interamente a carico del richiedente. Si riportano alcuni degli uffici araldici di Stato attualmente operanti all’estero:

College of Arms – Inghilterra;
Court of the Lord Lyon – Inghilterra;
Office of the Chief Herald of Ireland – Irlanda;
Canadian Heraldic Authority – Canada;
South African Bureau of Heraldry – Repubblica del Sud Africa;
Cronista Rey de Armas de España – Regno di Spagna.

Atti Parlamentari — 1 — Camera dei Deputati
XVII LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI
PROPOSTA DI LEGGE
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ART. 1.
1. All’Ufficio del cerimoniale di Stato e per le onorificenze della Presidenza del Consiglio dei ministri, di seguito denominato « Ufficio », sono attribuite le competenze per la registrazione e per la protezione degli stemmi e delle armi familiari, sia di antico uso che di nuova costituzione, a seguito di regolare richiesta effettuata da parte di persone singole o associate, cittadini italiani o stranieri.
ART. 2.
1. Lo stemma o arma è inteso come una rappresentazione simbolica, illustrata su uno scudo, in conformità con i princìpi e con le regole dell’araldica italiana, con o senza corona, elmo, sostegni, motto o altri
accessori, come segno di riconoscimento o distintivo della persona o della famiglia stessa e che ad essi appartiene.
ART. 3.
1. All’Ufficio sono attribuite le seguenti funzioni: ricevere ed esaminare le domande di registrazione o di cancellazione di uno stemma; proporre eventuali obiezioni contro la registrazione; tenere il registro e la documentazione presentata ai sensi della presente legge; emettere i certificati di registrazione corredati di relativa rappresentazione grafica ed esaminare eventuali ricorsi.
ART. 4.
1. Chiunque sia cittadino italiano o di un altro Stato può chiedere all’Ufficio di registrare uno stemma gentilizio a suo nome, sia come personale o familiare storico e di uso accertato, sia di nuova costituzione.

ART. 5.
1. I discendenti diretti di una persona a nome della quale è stato registrato uno stemma di famiglia possono chiedere all’Ufficio, alla morte del primo intestatario, l’utilizzo dello stesso in qualità di eredi,
con o senza differenziazione a seconda se si tratti di unico erede o no.
ART. 6.
1. La domanda di registrazione di una rappresentazione araldica deve essere presentata all’Ufficio nella forma determinata dall’Ufficio stesso accompagnata da disegni o bozzetti sia in formato cartaceo che
digitale, al fine di accelerare l’iter della registrazione, e dal versamento delle dovute imposte successivamente determinate con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri.
2. L’Ufficio dà avviso pubblico, dopo ogni validazione, nella Gazzetta Ufficiale, della registrazione di qualsiasi stemma in modo da consentire anche a terzi, ove ritengano lesi i propri diritti, di opporre
motivato e documentato ricorso entro trenta giorni.
3. L’Ufficio, verificato il ricorso, ha trenta giorni per accoglierlo o respingerlo e, se del caso, per rettificare quanto pubblicato, inserendo
gli elementi che permettono una nuova e diversa rappresentazione grafica.
ART. 7.
1. Per ogni domanda l’Ufficio ha trenta giorni per verificare la possibilità della registrazione e ulteriori trenta giorni per effettuarla. Scaduti tali termini, l’Ufficio rilascia un diploma in carta pergamenata
con la miniatura dello stemma e un certificato di iscrizione nel registro degli stemmi italiani.
ART. 8.
1. Il registro degli stemmi italiani è aperto per la consultazione sia in formato cartaceo che digitale.
Atti Parlamentari — 3 — Camera dei Deputati — 2692

ART. 9.
1. L’Ufficio rilascia una riproduzione di uno stemma registrato e un duplicato del certificato di iscrizione, su richiesta, e dopo il pagamento dei corrispettivi stabiliti dal decreto di cui all’articolo 6, comma 1.
ART. 10.
1. È sempre consentito all’avente diritto di utilizzare qualsiasi stemma araldico ai fini di una rappresentazione teatrale, rievocazione
storica o altra forma di prestazione o di intrattenimento nonché pellicola cinematografica, a condizione che non sia utilizzato in modo dispregiativo.
ART. 11.
1. Ogni soggetto ha diritto di utilizzare lo stemma registrato a suo nome a condizione che l’onere eventuale di provare tale diritto sia a carico dello stesso soggetto.
ART. 12.
1. Chiunque utilizza uno stemma senza l’autorizzazione scritta della persona che ne ha ottenuto la registrazione è colpevole di uso improprio o illegittimo dello stemma medesimo ed è punito con una
multa il cui importo è definito con il decreto di cui all’articolo 6, comma 1.
ART. 13.
1. La registrazione di uno stemma non costituisce alcuna distinzione onorifica o nobiliare, né un marchio.
€ 1,00 *17PDL0026580*
*17PDL0026580*
Atti Parlamentari — 4 — Camera dei Deputati — 2692
XVII LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI

Sicilia. I Tradizional Popolari sono pronti per dare il proprio contributo ai comitati per il SI.

I Tradizional Popolari (Sicilia) esprimono viva soddisfazione per il raggiungimento della quota firme necessaria (550.000) per il referendum sulla pseudoriforma sulle pensioni Fornero e sugli altri promossi da Matteo Salvini, con il quale si complimentano, e a cui hanno dato il proprio contribuito contributo convinto.

 “Questa è una battaglia di libertà concreta dicono Tommaso Romano e Nino Sala, a dispetto di una falsa equità e di una brutale austerità che continua a minare le fondamenta della prosperità, dell’identità e della tradizione italiana e per questo parteciperemo attivamente alla costituzione dei comitati per il Si.”

I Tradizional Popolari invitano a firmare per i referendum. Riprendiamoci la nostra sovranità

 I Tradizional Popolari invitano a firmare subito, vista la scadenza a giorni, presso il municipio del proprio comune di residenza i referendum promossi da Matteo Salvini, per l’abrogazione della “riforma Fornero”, per l’abrogazione della Legge Merlin (prostituzione), per lo stop ai concorsi pubblici per gli immigrati, per l’abrogazione della Legge Mancino (reati di opinione).

Sono gli ultimi giorni per sottoscrivere questa battaglia di libertà concreta, solo così il Popolo Italiano potrà riacquisire la propria sovranità a dispetto di una falsa equità e di una brutale austerità che continua a minare le fondamenta della prosperità, dell’identità e della tradizione italiana.

Dal Partito Tradizional Popolare a “i Tradizionalpopolari”

Pubblichiamo l’introduzione al libro di prossima uscita sulla storia del Partito Tradizional Popolare scritta da Prof. Tommaso Romano che esprime anche il senso delle nostre ultime prese di posizione.

La breve ma intensa stagione legata alla vita del Partito Tradizional Popolare (nato dalla confluenza di Tradizionalismo Popolare e da Alleanza Etica nel gennaio 2011, con all’attivo la partecipazione con nostro simbolo e lista a competizioni elettorali) e che ora è stata meritoriamente raccontata in queste pagine dai carissimi Nino Sala e Vito Mauro, è stata certamente una tappa significativa di un Progetto, non solo politico, che ha coinvolto e coinvolge molti di noi, a tutti i livelli, a cominciare da quello esistenziale, spirituale e culturale e che ha visto una militare scelta e generosa pattuglia di uomini e donne, che ringraziamo con autentico cuore amico.

Essere uomini e donne della Tradizione comporta responsabilità e disponibilità al sacrificio, certezza che il successo mondano non è alla portata immediata e non è per nulla essenziale e che il cammino dell’anima, nella complessità e nella dura decadenza dei tempi che viviamo, comporta un supplemento di duro impegno, di nobili ideali da non smarrire, ma anche e in particolare, di un sano e robusto realismo da tramandare in opere.

È per questo che l’esecutivo del P.T.P., consultando gli iscritti, ha deciso di rinnovare – senza pentimenti e passi indietro e con rinnovato seppur più meditato slancio – la sua “ragione sociale” modificando in parte il nostro pur glorioso e simbolico nome di “Partito” in quello comunitario e identitario “i Tradizionalpopolari”.

Le ragioni di tale non facile scelta, sono essenzialmente due: la modifica liberticida della legge elettorale che sul piano nazionale e locale, soffocando le minoranze, le opposizioni radicali come la nostra, non consente come Partito strutturato (e senza mezzi, come è stato il nostro) la partecipazione ai momenti fondanti che creano le rappresentanze a seguito di consenso elettorale. Le oligarchie – della c.d. destra e della c.d. sinistra – unite in modo semplificatorio e giacobino, tarpano così le ali alle frange della vita politica e sociale. È doloroso, ma assolutamente realistico quindi, lasciare libertà anche di doppia tessera (secondo scelta e coscienza individuale), ad ognuno dei nostri iscritti e amici che vuole ulteriormente (e per molti versi giustamente), misurarsi concretamente nell’agone politico, contro la sovvertitrice rivoluzione in atto.

Chi più, chi meno della dirigenza del P.T.P., ha avuto nel tempo coraggio di esprimersi, candidandosi, avendo responsabilità pubbliche di riguardo e militando anche da semplice iscritto o aderente.

Torniamo così allo spirito originario che vive in alcuni e più anziani fra di noi, fondare gruppi e associazioni (a cominciare da Azione Tradizionale, 1972) che in un quarantennio hanno avuto il battesimo di sigle diverse (R.C.T.M. fino al P.T.P.) ma che, in sostanza, hanno seguito – nella naturale maturazione – un comune indirizzo: radicamento nella tradizione, spirituale sacralità, scelta non negoziabile per la vita e il diritto naturale. È l’orizzonte, non certo vicino di una Restaurazione – meglio, di una instaurazione – dei principi eterni e quindi sempre nuovi fondati sulla Regalità (a cominciare da quella di Cristo Re), sull’Ordine Civile, sul senso comunitario, che si manifestano nel servizio ma anche nelle gerarchie naturali, nei doveri, nel riconoscimento anche sociale della qualità, del merito, dell’identità, per affermare la smarrita sovranità dei popoli (anche finanziaria, monetaria, oltre che politica) di contro ad un modello astratto di universalismo e, peggio, ad una concreta soggezione, ad una subalternità al modello americano e al dominio tecnocratico delle oligarchie che dominano in Europa.

È quindi venuto il momento di riprendere – anche ufficialmente, perché già da mesi dibattevamo sul che fare – un cammino che forse si adatta di più alle nostre peculiari caratteristiche, lontani come siamo da intrighi, affarismi e dalla piccola, modestissima pratica “politica” di gruppi, partitoni e partitini odierni, anche schierati –apparentemente – contro lo status quo.

Non permettendoci, peraltro, in tale contingenze di giudicare alcuno per le opzioni individuali, già operate e auspicabilmente operabili nel futuro. In tale materia è proprio giusto ricordare che non abbiamo alcun titolo per giudicare.

Ma, appunto, in tali contesti, non certo in materia dottrinale o, ancor più grave, riferendoci al deposito della fede.

La prospettiva che ci proponiamo di svolgere adesso, sarà ancor più Metapolitica, facendo tesoro di un patrimonio di idee ed esperienze, di vocazione e di cultura che metteremo a disposizione – come sempre, del resto – ove sarà possibile proporre e scrivere un libro o un articolo, partecipare ad un convegno, organizzare eventi e piccoli seminari di formazione, fondare riviste, blog, siti internet, case editrici, comitati, collaborare all’emittenza radiotelevisiva, usare insomma i media e le loro oggettive potenzialità, che il nostro “mondo” – superando qualche stantio pregiudizio – sta cominciando globalmente a far fruttare per la nostra Causa comune.

Senza settarismi e patriottismi di etichetta.

La verità la contempliamo in Dio che è verità come in Gesù Cristo che a noi si manifesta come Verità. Quella degli uomini che si considerano gli unici, “depositari di verità” la aborriamo da sempre.

Nessun feticcio, allora, pur restando intimamente e coscientemente (anche nell’azione) parte chiaramente autonoma. Ma, da oggi, non più partito politico organizzato come tale.

Ad altri il compito nodale di rappresentare anche le nostre istanze, anche se obiettivamente vediamo solo intorno a noi una babelica confusione fra alcune buone opinioni e troppe fallaci operazioni trasformistiche o di mera sopravvivenza.

Tuttavia, essere lievito di progetto, prospettiva, programma, saper analizzare, formare, indirizzare non sarà – come non è stato – effimero modo di essere e agire.

Rafforzeremo una strategia più ampia, coinvolgente (atteso l’individualismo cronico di un certo ambiente, a parole vicino, in realtà chiuso nella propria inconcludenza) che – nel clima dissolutivo in cui fondammo alle Palme di Palermo, il P.T.P. – oggi ci appare ancora più bisognoso di nuovi e più ampi, convergenti interventi, meno recintati anche di fronte alla realtà all’immaginario collettivo (di cui bisogna seriamente, sempre, tenere conto se non si vuole scivolare nell’utopismo becero) che rifiuta la partitocrazia.

Con questo auspicio lanciamo a tutti l’invito a una nuova campagna di opinione e di adesione e sostegno al soggetto libero “ i Tradizionalpopolari”, per rendere efficace, fruibile il nostro bagaglio di idee ed esperienze e dare così più ariose prospettive alle nostre idee e valori e alle nodali battaglie da continuare, come è nella nostra storia.

Per essere e restare un piccolo, ma non effimero faro di speranza, nel buio della notte che tenta tutto annullare.

Tommaso Romano

Alle Europee scegliere prima le persone dei partiti

I Tradizional Popolari invitano a scegliere per le prossime elezioni Europee candidati che più si avvicinano alle posizioni organiche ai principi che identificano una prospettiva autenticamente di destra, contro questa Europa e la sua moneta, in favore della vita contro l’aborto e l’eutanasia, per la famiglia tradizionale, per una visione alternativa dell’economia contro lo sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali dei territori senza alcun riguardo per i popoli, la storia e la Tradizione, in difesa dell’agricoltura dell’identità regionale e dei beni ambientali e culturali, per la sovranità monetaria e popolare.

Pertanto i Tradizional Popolari indicano nelle seguenti liste in ogni circoscrizione elettorale le persone che più si rifanno ai precedenti valori e tesi politiche, ribadendo comunque la propria super partiticità.

 CIRCOSCRIZIONE ITALIA NORD-OCCIDENTALE

Lista Lega Nord – Autonomie

Matteo Salvini

Alessandro Borghi

Angela Maraventano

Nella lista Fratelli d’Italia – An

Guido Crosetto

Giorgia Meloni

Agostino Ghiglia

CIRCOSCRIZIONE ITALIA NORD-ORIENTALE

Nella lista Forza Italia

Gianpiero Samorì

Lista Lega Nord – Autonomie

Matteo Salvini

Flavio Tosi

Nella lista Fratelli d’Italia – An

Giorgia Meloni

Magdi Cristiano Allam

 CIRCOSCRIZIONE ITALIA CENTRALE

Lista Lega Nord – Autonomie

Matteo Salvini

Mario Borghezio

Claudio Aquilini Borghi “Claudio Borghi”

Nella Lista Forza Italia

Antonio Tajani

Alessandra Mussolini

Nella lista Fratelli d’Italia – An

Giorgia Meloni

Marco Scurria

Nella lista Nuovo centro destra – Unione di centro

Carlo Casini

 CIRCOSCRIZIONE ITALIA MERIDIONALE

Lista Lega Nord – Autonomie

Matteo Salvini

Ferdinando De Francesco

Nella lista Fratelli d’Italia – An

Giorgia Meloni

Giovanni Alemanno

Nella Lista Verdi Europei – Green Italia

Benedetto “Fabio” Granata

 CIRCOSCRIZIONE ITALIA INSULARE

Lista Lega Nord – Autonomie

Matteo Salvini

Angela Maraventano

Mirko Valenti

Nella lista Fratelli d’Italia – An

Giorgia Meloni

Sandro Pappalardo

Nella Lista Forza Italia

Salvatore Pogliese

Salvatore Iacolino

Nella Lista Nuovo centro destra – Unione di centro

Francesco Cascio

Nella Lista Verdi Europei – Green Italia

Benedetto “Fabio” Granata

Beatrice Feo Filangeri