Stabilizzare i precari della scuola: un impegno indifferibile

59941_4156342508679_25970448_n.jpg“Una scuola di qualità non può fondarsi su docenti precari che migrano ogni anno da un istituto ad un altro, dicono Nino Sala e Maria Patrizia Allotta di Fratelli d’Italia”, ma necessita di personale effettivo e motivato. Per questo motivo riteniamo indifferibile per il prossimo governo la stabilizzazione dei precari attraverso un percorso di inserimento in ruolo.

Queste persone hanno dato tento all’istituzione scolastica adesso è giusto che ricevano la sospirata e più che meritata cattedra.”

 

Continuiamo ad OSARE di Tommaso Romano

IMG_1974.JPGSe qualcuno fra i nostri lettori e interlocutori avesse sperato – o anche pensato – nel tramonto della  traversata nostra politica, intellettuale e morale, nella prospettiva tradizionalpopolare, dovrà prontamente ricredersi. Da quarant’anni e più – prove alle mani – chi scrive e gli Amici che si sono ritrovati in tale battaglia ideale prima metapolitica e etica e poi civile, di testimonianza e di progetto, hanno continuato a credere che all’ineluttabilità del declino andava e doveva contrapporsi una visione dell’uomo, una dimensione metafisica, una critica aspra alla modernità e ai suoi corollari post-moderni ancora più angoscianti, decadenti e sospesi nel nulla e nell’indifferentismo. Esiti  di una rivoluzione che ha tentato di livellare gli spiriti, a partire dall’orgoglio prometeico, dell’umanizzazione verso il basso del Divino, dalle costruzioni utopiche e ipotetiche sull’uomo e la società. A partire in particolare da Cartesio e Kant dalla glorificazione dell’astrazione statolatrica di Hegel e Marx, dalla profezia della “morte di Dio” fino alla torbida e incapacitante visione di Freud con l’esito dell’odierna crisi, che tenta ribaltare non solo il concetto di ordine civile, di autorità, di libertà e responsabilità, ma – ancor più grave – lo stesso statuto umano, la naturalità dell’essere e il suo diritto alla vita e alla morte naturale, per approdare all’orizzonte dell’indifferentismo intellettuale, identitario e di genere. Dove pure consumare autodistruttivamente la droga in comune, non è più un reato!    Un disegno perverso, antico almeno a partire dalla fine del Medioevo di luce, che si è fatto passare – nella vulgata – come epoca del buio pesto dell’umanità. Un processo, ovviamente anche politico, oltre che spirituale e culturale. Senza le veloci premesse che andiamo esponendo non si capirebbe perché ancora ci sforziamo di richiamare e indicare vie possibili, anche alla politica. Senza una revisione intellettuale e culturale, e quindi etica e civile, infatti, ogni azione politica è destinata al fallimento, sia pure per opera di “condottieri” falsi come qualcuno di noi sempre ebbe a indicarli, nel momento del presunto fulgore (leggi Gianfranco Fini che del vuoto pneumatico è l’alfiere più evidente) e il prodotto di una illusione o allucinazione di cui gran parte della destra è stata pure corresponsabile. Non stupisce allora che il nostro piccolo ma combattivo deciso partito tradizionalpopolare (anche in prove elettorali dove ci siamo misurati uscendo a testa alta) si trovi oggi alleato (non confluito) con la lista elettorale Centrodestra Nazionale – Fratelli d’Italia di Crosetto, La Russa, Meloni.    Alleato con i suoi migliori esponenti in lista (Sala, Allotta, Ciulla, Arnone) e con i suoi dirigenti, militanti e simpatizzanti (a cominciare dall’ottimo professore Manlio Corselli) impegnati a continuare ad osare, come abbiamo temerariamente fatto e come – in vari modi,  vocazioni e maniere – continueremo a fare anche nel futuro. Il nostro elettorale accordo – che ci auguriamo nel dopo elezioni possa diventare unione organica fra pari, in uno stesso movimento e organismo pur essendo ben consapevoli del limite quantitativo delle nostre forze, ma non certo di quello qualitativo – è per suscitare e organizzare con chiarezza di idee una vera ed autentica Destra-Centro che sappia coniugare socialità e libera impresa, capitale e lavoro, doveri e diritti alla luce però di quelli naturali e non quelli generati dall’egoismo e dal puro edonismo, qualità di contro alla massificazione quantitativa che sappiano farsi paladini del merito e delle fasce più deboli e indifese, per uno stato autorevole senza derive e invadenze totalizzanti a cominciare dall’iniquia tassazione. Sovranità esercitata anche monetariamente, a difesa e protezione dei nostri prodotti. Antitecnocrazia e onestà come destino e come metodo per la cosa pubblica, controllo della finanza senza volto e senza patria e delle banche usuraie; credito sociale per gli indigenti; una scuola certamente aperta ma basata sulle autentiche vocazioni formatrici di libere coscienze, senza le perniciose illusioni standardizzanti del valore legale del titolo di studio: un popolo di diplomati è un popolo destinato oggi drammaticamente alla terribile piaga della disoccupazione e dello sfruttamento.    Dalla crisi occupazionale che oggi ci attanaglia si può uscire solo con il ritorno alle pensioni (60 per le donne e 65 per gli uomini) che liberino posti di lavoro da destinare ai giovani, con una cultura della laboriosità e dell’intrapresa nei campi aperti dell’artigianato, dei servizi, dell’agricoltura e del commercio. Questo in breve il nostro programma. Non è il riformismo tecnicistico e mercantile nell’orizzonte di una Europa come quella attuale che noi abbiamo in vista, questo orizzonte non ci appartiene. L’Europa va ripensata e rigenerata come unione sovrana di patrie distinte, unite in un orizzonte di senso, di valori, di interessi popolari legittimi, di equilibrio e difesa comuni. Una battaglia politica non è una semplice contesa elettorale. E noi così l’interpretiamo. Avendo rinunciato in partenza ad altri orizzonti, che pure potrebbero appartenerci, come storia e cultura anche personale. Lasciando, così, spazio non ai giovani in quanto tali (categoria indistinta cara ai “rottamatori” oggi consenzienti al piano di potere da gestire in condominio col nuovo, presunto potere che si prefigura a sinistra) ma a energie fresche e combattive e – si spera – a non professionisti della politica politicante. Moralizzare la politica è quindi moralizzare e razionalizzarne i costi a cominciare dagli stipendi alla classe politica, da ridurre, per tutti a veri e semplici rimporsi spese. Proprio perché la politica ha una sua nobiltà se vissuta con onestà, disinteresse e personale amore e rigore per il bene pubblico, idee e sogni da realizzare nel reale, per riscoprirne (è non è facile) il volto amabile. Ma la nostra non è  proposta parziale. Noi abbiamo l’ambizione di dire che i germi della crisi contemporanea sono insiti nell’idea stessa di modernità il cui esito è prima l’immanentismo e l’ateismo e poi l’indifferentismo, il crollo della retta ragione e il naufragio dell’intelligenza devoluta a piccole elites mondialistiche che controllano ogni cosa per il profitto nell’orizzonte nichilista della secolarizzazione antisacrale e della rottura con la memoria storica, con il passato via dell’avvenire nella stabilità di valori pensati e vissuti cristianamente come eterni. Nessuno pensa, infine, di richiudere e/o annullare la tecnologia e tantomeno la scienza, ma altrettanto chiaramente diremo che una pedagogia ha senso se propone approdi e valori, limiti e divieti oltre che libertà e responsabilità. Abbiamo visto l’esito sessantottino del “vietato vietare” che si invera in una autodistruttiva volontà di potenza. Se la politica della Destra rinata nelle idee e nella umana comunità non si interroga e non pratica la cultura della vita sul nichilismo, la resistenza al male e alla dissoluzione, se non si instaura un nuovo ordine civile fondato sulla buona civiltà, se non si attuerà una sorta di conversione esistenziale e spirituale anche la politica perirà sommersa dagli sberleffi di un guitto a 5stelle. Ma noi lavoriamo ed agiamo, come sempre, per l’autentica insorgenza. Con realismo ma anche con il sincero auspicio (superando le stesse etichette e denominazioni) verso una nuova, esaltante e autorevole stagione per la Destra. 

Solidarietà a Giorgia Meloni

Meloni.jpgEsprimiamo la nostra solidarietà operativa a Giorgia Meloni, dopo le parole offensive che le sono state rivolte dalle “onorevoli” deputate del PDL che testimoniano come noi del Partito Tradizional Popolare abbiamo avuto ragione nel lasciare oltre due anni fa al suo destino questo centro destra in cui vige la regola del silenzio per cui non si deve mai criticare chi ruba o abusa del suo potere. Siamo lieti di ritrovarci con Giorgia Meloni e i tanti amici che ci seguono in questa compagine che ha l’ambizione di dimostrare agli illuminati del Popolo delle Libertà che un’altro modo di fare politica è possibile e un altro centrodestra è già pronto con queste caratteristiche:onesto, capace e affidabile.

L’Esecutivo politico del Partito Tradizional Popolare

Un commento alle dimissioni del Papa sua Santità Benedetto XVI

L’annuncio delle dimissioni forzate del Papa ci hanno colto di sorpresa come un fulmine a ciel sereno, nessuno di noi poteva prevedere una simile fine per questo pontificato che tanto bene aveva fatto alla Chiesa Cattolica. In questo momento, sopraffatti dall’emozione di vedere Benedetto XVI lasciare il soglio pontificio, nonostante abbiamo tanti interrogativi su cosa realmente stia accadendo e mettendo in relazione ciò che è già accaduto un anno fà esatto secondo quanto riportato dal Fatto Quotidiano sulla morte del Papa, vedi l’articolo di Marco Lillo del 10 febbraio 2012 (http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/02/10/complotto-di-morte-benedetto-xvi/190221/), ci asteniamo dal fare considerazioni non corroborate da fredda ragione, nella speranza che sia ancora lo Spirito Santo a guidare la barca di Pietro, la Chiesa, verso lidi più sicuri degli attuali.

Più risorse sia umane che economiche in favore delle persone diversamente abili.

59941_4156342508679_25970448_n.jpgVogliamo potenziare, attraverso un maggior impiego di risorse sia umane che economiche, il sistema di tutele verso le persone diversamente abili, dicono Nino Sala e Maria Patrizia Allotta di Fratelli d’Italia – Centrodestra Nazionale”, introducendo misure di sgravi fiscali più forti in favore loro e di coloro che le assistono, aumentando i docenti di sostegno nella scuola, potenziando le associazioni senza fini di lucro che sul territorio già operano, incentivando i giovani a formare cooperative che aiutino disabili ed anziani soli nella vita quotidiana. Tutto questo perché nessuno venga lasciato indietro o in solitudine.”

Adesione alla marcia per la vita

 

59941_4156342508679_25970448_n.jpg“Aderiamo alla Marcia per la Vita, dicono Nino Sala e Maria Patrizia Allotta di Fratelli d’Italia – Centrodestra Nazionale”, perché crediamo che oggi sia urgente ed importante stare dalla parte della vita e delle famiglie contro la cultura della morte che nell’aborto ha la sua massima ed orribile manifestazione.”

Una legge per il Parco della Real Cittadella di Messina

Cittadella di Messina.jpgVogliamo una legge nazionale per istituire il Parco della Real Cittadella di Messina in modo da recuperare e manutenere questo monumento importante per la storia della Sicilia che attualmente versa nel degrado e nell’incuria, ma anche per riscoprire la verità sui giorni che videro l’unificazione italiana. Nello stesso tempo bisognorebbe aprire proprio lì una zona museale dove allestire mostre e poter tenere incontri e conferenze così da rendere di nuovo viva questa parte della città di Messina.

 

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